MARCO ADINOLFI


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Monumento ai caduti

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Pastena Monumento Ai Caduti di Tutte le Guerre.

Approccio teorico al Progetto.
Spesso i Monumenti ai Caduti vengono identificati con pesanti sculture monolitiche che più che evocare "la spiritualità e il ricordo delle vittime degli orrori della guerra", sembrano volerne garantire la "presenza terrena" attraverso la durezza e la resistenza nel tempo dei materiali impiegati per la loro costruzione ( marmo, pietra, bronzo.. ).
Nel caso specifico, questo progetto pur avvalendosi di una struttura architettonica fortemente caratterizzata (una piramide tronca - in pietra lavica e vetro)
mira ad esaltare il "peso spirituale" (più che "materiale") che un tale monumento rappresenta e lo fa attraverso la luce, la ricerca della leggerezza e quella dei "significati" giungendo, nell'installazione scultorea, ad abbandonare ogni superflua geometria o volume aggiuntivo in favore di un intervento "essenziale" ma ricco di "citazioni".

Descrizione tecnica dell'architettura
L'Architettura del monumento è costituita da una Piramide tronca la cui sezione obliqua è determinata da un grande vetro attraverso il quale è possibile vedere l'installazione scultorea posta all'interno. Questo vetro "piega" lateralmente su due pareti determinando altre due "finestre"; Due aperture, che sono nel contempo degli squarci attraverso i quali è possibile guardare la struttura interna del Monumento ma anche delle fonti di luce e di "alleggerimento visivo" che interrompono l'uniformità dell'orditura muraria.
La base del Monumento viene ingannevolmente "sfondata " attraverso l'utilizzo di un grande pannello di plexiglas a specchio che proietta l'azzurro del cielo all'interno dell'architettura e ne espande la volumetria.
Al centro di questa base (quindi …sullo specchio di cielo) viene collocata una stilizzazione del Mondo realizzata con un unico tubo di rame (stuccato e verniciato) che si arrotola su se stesso come un grosso gomitolo.
Questa struttura, si riflette nello specchio su cui è appoggiata, aumentando del doppio le proprie dimensioni.
Sul vetro di copertura della piramide, centrato rispetto al vertice superiore, vi è una grossa sagoma di uomo realizzata con lenti di ingrandimento in fogli di materiale plastico (o in alternativa, eseguita mediante sabbiatura del vetro). Tale sagoma pur non essendo particolarmente contrastante con la parte rimanente del vetro, consentirà di riflettere i raggi solari sia all'interno che all'esterno dell'opera e permetterà di duplicare (attraverso la rifrazione nello specchio) l'immagine dell'uomo "fatto di luce", creando un notevole allargamento prospettico.
Nei tre "vertici" generati dalla struttura tronca della piramide, sono collocati dei fari. Essi di notte,
si accendono determinando tre fasci di luce convergenti verso un punto. In tal modo si costituisce la struttura piramidale regolare grazie anche ad un sistema che proietta nell'aria acqua nebulizzata

I Simboli:
L'architettura del monumento essendo costituita da una piramide, rappresenta un continuo riferimento al numero Tre :
3 sono i lati del triangolo - 3 i vertici, ecc.
3 sono i punti da cui è possibile affacciarsi all'interno del monumento
Ma soprattutto...
3 sono le vittime che morirono nella chiesa di Pastena nei bombardamenti della seconda guerra mondiale
3 sono i fasci di luce che vengono proiettati nel cielo in loro ricordo
3 è il numero che nella cristianità simboleggia "l'occhio di Dio" e la Trinità

L'uomo
Vittima e carnefice delle guerre, l'Uomo riflette la sua sagoma nel grosso specchio posto all'interno del monumento e osserva se stesso o forse "un altro uomo", fatto di luce , proiettato nel cielo.
Colui che guarda all'interno del monumento, vede un mondo contorto che come un grosso gomitolo si arrotola su se stesso facendo trasparire, immagini riflesse "di foglie", su ognuna delle quali è rappresentato un Uomo.
Le foglie, simbolo della Vita e della Caducità, ruotano in un metaforico volo attorno al mondo,
rappresentando il ciclo della vita. Tuttavia, seppure la Foglia (e quindi l'Uomo..) muore da un punto di vista "terreno", il suo "volo"(la sua anima, il suo spirito) volge sempre verso il cielo, verso la "Luce", da qualunque punto lo si guardi.
Quest'opera non vuole rappresentare solo un monumento ai caduti di tutte le guerre ma,come si evince dalle scritte incise sul basamento di marmo, vuole anche essere un simbolo di Pace e di speranza. L'uomo che guarda all'interno del monumento vedrà (riflesso nello specchio) anche se stesso - protagonista in questa metafora della vita che vuole essere un'esortazione a non replicare in futuro le atrocità della guerra.
La Luce
La luce è da sempre il simbolo di DIO, segno di serenità e di speranza.
E' l'elemento principale di tutto il monumento - e si manifesta in modo differente nell'arco della giornata. Nella fase diurna, la base a specchio propone all'interno della scultura i colori del cielo dando un senso di "apertura " in uno spazio apparentemente troppo limitato. L'uomo vede nella Luce un segno di speranza, di possibilità di salvezza.
Di notte invece, tre raggi levano verso il cielo la loro LUCE ,e disegnano nell'aria e nell'acqua, la forma "regolare della piramide". La forma geometrica fatta di luce è l'essenza stessa del "ricordo" di qualcosa che è presente nello spirito ma che non è più materiale.



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Realizzato nella struttura architettonica, il Monumento risulta ancora sprovvisto di tutto l'allestimento scultoreo di progetto.


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